I vasi in vetro di Murano lavorati con la tecnica delle Murrine sono considerati tra i più belli al mondo. Colorate, appariscenti, vivaci, queste creazioni artistiche sono il frutto di una lunga e delicata lavorazione artigianale da parte di esperti maestri vetrai, depositari di un antico sapere tramandato di generazione in generazione dai tempi più antichi.
Qual è la storia di questa antica arte?
La tecnica delle Murrine sembra essere nata nell’antica Alessandria, tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. Si narra che già Pompeo, nel 61 a.C., fosse in possesso di alcuni vasi murrini della città egiziana, chiamati “murrha”. L’origine di questa arte però pare sia frutto della maestria del popolo fenicio che, con canne di vetro a motivi geometrici, modellava questi vasi per conservare i profumi, come la mirra, dalla quale questa tipologia di vasi prese il nome.
L’arte antica dei vasi murrini cadde in disuso durante il Medioevo, ma già nel XV secolo venne reintrodotta dagli insuperabili maestri vetrai muranesi, che diffusero l’uso di fondere delle sezioni di canna rosetta, caratterizzata dalla sovrapposizione di strati concentrici di vetro di diverso colore. La tecnica fu poi raffinata e ripresa nella seconda metà dell’Ottocento, quando, in un momento di crisi per l’arte vetraria veneziana dell’epoca, si scelse di reintrodurre l’antica arte adattandola ai gusti del tempo.
L’antica lavorazione delle Murrine consisteva nell’accostare a freddo piccoli pezzi di vetro di forme e colori diversi per formare il disegno desiderato; questi pezzi di vetro venivano poi compattati a caldo fino a ottenere un effetto mosaico. La novità introdotta dai maestri ottocenteschi fu la canna millefiori: diversi strati in vetro concentrici di colore vario lavorati insieme con uno stampo fino ad ottenere la forma di un fiore o di una stella. La canna veniva poi tagliata a freddo in segmenti cilindrici, le Murrine, aggiunte poi alla lavorazione dei vasi in vetro di Murano.
La tecnica così trasformata è considerata ancora oggi una delle più belle e complesse nell’arte vetraria veneziana, capace di dare vita a opere dalla bellezza indescrivibile.
Con la tecnica delle Murrine, i maestri vetrai di VDA Borella hanno creato alcune tra le opere più amate delle nostre collezioni, come il vaso Torete e il tipetto Abazia, le cui vivaci tonalità vengono esaltate dai colori delle rose stabilizzate, ora sgargianti, ora delicate, a seconda dell’effetto desiderato.
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